Materialismo
(der. dall'ingl. materialism, termine coniato nel 1674 dal fisico-chimico R. Boyle. Cfr.: lat. materia, der. di mater, madre) Dottrina filosofica che considera ciò che è materiale come l'unica realtà costituiva del mondo reale. Secondo questo punto di vista, la materia nelle sue forme superiori (materia organica) è capace di mutare e di svilupparsi. Perciò, la sensazione, la coscienza e le idee non sono altro che espressioni della materia ad un più alto livello di organizzazione. L'esistenza materiale è l'aspetto primario, mentre la coscienza è quello secondario.
La divisione antagonistica tra “materialisti” e “idealisti” (idealismo) è stata ampiamente accettata, a causa della sua semplicità, nello sviluppo della modernità. Attualmente, con le nuove concezioni dell'essere umano e della scienza, quelle posizioni sono soggette a una forte revisione.
Quanto alle scienze umane e sociali, molti materialisti considerano che il ruolo decisivo dei fattori economici consista nello sviluppo della società, e che quei fattori determinino interessi e possibilità degli esseri umani, ne organizzino la vita e le azioni. Secondo questi pensatori, i concetti materialisti dello Stato e della proprietà, della guerra e del progresso delle nazioni, delle classi e della lotta di classe, coincidono con le ragioni delle opposizioni e dei conflitti, offrendo orientamenti nella pratica politica. Allo stesso tempo, il materialismo volgare dà valore assoluto al potere dei fattori economici, partendo dal principio di determinismo e condizionalità causale di tutti i fenomeni.
Il termine materialismo si cominciò a usare nel XVII secolo come dottrina fisica riguardante la materia e a partire dal XVIII secolo come antonimo dell'idealismo filosofico.
Nella filosofia greca antica, con il concetto di materia si intendeva originariamente la sostanza che non poteva essere divisa all'infinito. Nel medioevo, il tomismo vedeva nella materia il principio potenziale e passivo che in unione con la forma sostanziale costituisce l'essenza di ogni corpo, permanendo nelle trasmutazioni sostanziali sotto ognuna delle forme che si succedono. Come materia seconda si considerava il composto sostanziale di materia prima e forma, cioè soggetto adatto a ricevere una determinazione accidentale. Nei tempi moderni, fino all'apparire della teoria della relatività di Einstein, la materia veniva concepita come tutto ciò che obbediva alle leggi di gravità. In seguito, nella fisica moderna i concetti di materia e di energia sono prossimi e talvolta si identificano.
Nella filosofia della storia il concetto di materialismo si applica alle dottrine che interpretano il processo storico riducendolo alle cause materiali, e considerano che la struttura sociale è determinata innanzitutto delle necessità e dalle leggi economiche.