Scienza

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(dal lat. scientia, der. di sciens, scientis, p. pres. di scire, sapere) Attività cognitiva e di ricerca, che ottiene conoscenze razionali. Soggetti di questa attività sono gli scienziati.

L'area della scienza comprende gli elementi di questa attività che sono le conoscenze, l'apparato concettuale, i metodi di ricerca e un rigoroso sistema informativo. Comprende inoltre le pubblicazioni, gli strumenti e le istituzioni scientifiche e gli istituti superiori d'insegnamento.

Tradizionalmente si distinguono, in base all'oggetto del loro studio, le scienze esatte (matematiche, logica ecc.), le scienze naturali, che si occupano dello studio della natura (animale, vegetale e minerale), e le scienze umane, che studiano le lettere e le arti.

Nell’antichità e nel medioevo alcuni elementi delle conoscenze e dei metodi scientifici si sovrapponevano (particolarmente in Egitto, Mesopotamia, India, Cina, America precolombiana, Grecia, Roma, Bisanzio). Ma in epoca moderna, a partire dal XVII secolo, con la cosiddetta rivoluzione scientifica la scienza, basata sul metodo sperimentale e su quello induttivo, si separa dalla teologia e si trasforma in un ramo autonomo di attività, affrancandosi dal metodo scolastico. Nel XX secolo, insieme alla differenziazione delle discipline scientifiche, acquistano estrema importanza i processi di integrazione, gli studi interdisciplinari, sistemologici e l'analisi dei modelli.

Ovviamente, la scienza è storica e progredisce in sintonia con il progresso sociale. Questo dato di fatto, spesso ignorato, induce a numerosi errori di valutazione. Si sa che la scienza di un'epoca è corretta o contraddetta dalle nuove conoscenze, e perciò non è possibile affermare con rigore l'esistenza di una scienza definitiva, assestata per sempre sui suoi grandi principi e sulle sue conclusioni. In tal senso, è più prudente parlare dello “stato attuale delle scienze”. Affrontando questo e altri problemi, l'epistemologia conduce uno studio critico sullo sviluppo, sui metodi e sui risultati delle scienze.

La scienza è chiamata a servire l'essere umano, il suo sviluppo, l'armonia tra di esso e la natura. Purtroppo, fino a ora molte conoscenze scientifiche vengono utilizzate più per la distruzione che per la creazione. Le alte tecnologie (vedi tecnica), come regola generale, si concentrano nel complesso militare-industriale; le scienze sociali, anziché contribuire all'umanizzazione della vita, al perfezionamento morale e alla solidarietà umana, vengono sfruttate per manipolare la coscienza sociale e il comportamento di massa, rafforzando il potere oligarchico e le istituzioni burocratiche.

Comunque, la cultura, l'educazione, la socializzazione della personalità e del progresso sociale, dipendono nella loro interezza dal livello dello sviluppo della scienza e, in fin dei conti, dal suo orientamento umanista o antiumanista.