Guerra

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(dal germanico werra, mischia da collegarsi con l'ant.-alto ted. (fir-)wërran, avviluppare) Lotta aperta e armata tra tribù, clan, Stati, grandi gruppi sociali, religiosi o etnici; forma massima della violenza.

La storia universale ha registrato oltre 2.500 guerre, tra cui due guerre mondiali. Nella prima guerra mondiale perirono oltre 20 milioni di abitanti; nella seconda, oltre 50 milioni.

Le guerre vengono compiute per ridistribuire, mediante la violenza armata, i beni sociali, strappandoli agli uni e dandoli agli altri.

Prima questo interesse egoistico non soltanto non veniva celato ma si mostrava apertamente. Nei tempi moderni questo interesse si maschera dietro motivi religiosi, geopolitici ecc (difesa di convinzioni religiose, accesso ai luoghi sacri, sbocco al mare, ristabilimento dei diritti di minoranze etniche, “pulizie etniche” dei territori e molti altri pretesti).

In linea di principio, è possibile evitare la trasformazione di vari conflitti in guerre, ma nella società contemporanea esistono potenti forze sociali interessate alle guerre, come il complesso militare-industriale, raggruppamenti sciovinisti e nazionalisti, gruppi mafiosi ecc. Il commercio di armi è l'affare più remunerativo, gestito da USA, Francia, Inghilterra, Russia, Cina e altre potenze.

Le speranze che la Lega delle Nazioni, dopo la prima guerra mondiale, e l'ONU dopo la seconda, potessero frapporre argini per impedire l'esplodere di guerre sono fallite. Conflitti armati affliggono oggi i Balcani, il Medio Oriente, l'Africa e le repubbliche costituitesi dopo il collasso dell'URSS. Tuttavia, l'umanità ha elaborato alcuni principi e procedure giuridiche internazionali per punire il delitto della guerra e i criminali di guerra. I tribunali internazionali di Norimberga e di Tokyo hanno costituito in questo senso un precedente di grande portata che prosegue attualmente nel tribunale internazionale dell'Aia, che si basa sulla Carta dell'ONU.

Sebbene il movimento antibellico non abbia oggi le dimensioni che assunse in passato, questo fenomeno non si è spento e continua a svilupparsi. L'umanesimo cerca di dare il contributo necessario a rivitalizzare il movimento contro le guerre, per appianare i conflitti regionali e locali nella ex Iugoslavia, nell'Afghanistan, nel Tagikistan, in Cecenia e in altre zone del Caucaso; in Ruanda e in Burundi, in Guatemala e nel Chiapas (Messico); in Cambogia e a Timor est.