Ubicazione personale
Attualmente si mette in discussione tutto ciò che dà riferimenti personali, sia nell'azione sia nel posizionamento psicologico di fronte al mondo in continuo mutamento. La crisi di “modelli” di vita riguarda questo problema. In una delle Lettere ai Miei Amici, Silo presenta una sintesi di alcune sue osservazioni sviluppate in precedenza. Sebbene possa apparire insufficiente in sede esplicativa, è tuttavia opportuno riproporla qui. Dice:
“1. Nel mondo è in atto una veloce trasformazione, determinata dalla rivoluzione tecnologica, che si scontra con le strutture stabilite e con la formazione e le abitudini di vita delle società e degli individui.
2. Lo sfasamento che ne deriva genera crisi sempre più profonde in tutti i campi; niente lascia supporre che questo sfasamento si ridurrà; sembra, al contrario, che tenderà ad aumentare.
3. Essendo gli avvenimenti imprevedibili, ci diventa impossibile capire quale direzione prenderanno le cose, le persone che ci circondano e, in definitiva, la nostra stessa vita.
4. Molte cose che pensavamo e credevamo non ci servono più. Né possiamo attenderci soluzioni da una società, da istituzioni o da singoli individui che soffrono dello stesso male.
5. Se decidiamo di agire per far fronte a questi problemi, dovremo dare direzione alla nostra vita provando a rendere coerenti tra loro ciò che pensiamo, sentiamo e facciamo. Dal momento che non viviamo isolati, la coerenza dovrà applicarsi ai rapporti con gli altri, che tratteremo nello stesso modo che desideriamo per noi. Queste due proposte non possono essere messe in pratica rigorosamente ma rappresentano la direzione di cui abbiamo bisogno, soprattutto se le utilizziamo come punti di riferimento permanenti e se diventano sempre più sentite.
6. E’ negli ambiti in cui siamo direttamente a contatto con altre persone che dobbiamo agire per imprimere una direzione favorevole alla nostra situazione. Qui non abbiamo a che fare con una questione psicologica, una questione che possa essere risolta nella testa dei singoli individui; questo è un tema legato alla situazione in cui si vive.
7. Se siamo coerenti con queste proposte e se cerchiamo di metterle in pratica, arriveremo alla conclusione che quanto risulta positivo per noi e per l’ambiente che ci è più vicino dovrà essere esteso a tutta la società. Insieme a quanti si sono incamminati nella nostra stessa direzione creeremo i mezzi più adeguati affinché una nuova solidarietà possa manifestarsi. Pertanto, pur agendo in modo specifico nel nostro ambiente, non perderemo mai di vista la situazione globale che coinvolge tutti gli esseri umani e che richiede il nostro aiuto, proprio come noi abbiamo bisogno dell’aiuto degli altri.
8. I cambiamenti inattesi ci portano a prospettare seriamente la necessità di dare direzione alla nostra vita.
9. La coerenza non inizia né termina nell’individuo singolo ma è in rapporto con l’ambiente, con le altre persone. La solidarietà è un aspetto della coerenza personale.
10. Agire con proporzione significa stabilire delle priorità nella propria vita ed operare in base ad esse evitando che si determinino squilibri.
11. Agire con senso dell’opportunità significa retrocedere davanti a una grande forza e avanzare con risolutezza quando questa si indebolisce. Questa è un’idea importante se, trovandoci sottomessi alla contraddizione, cerchiamo di cambiare la direzione della nostra vita.
12. Il disadattamento nei confronti del nostro ambiente, che ci impedisce qualunque trasformazione, non risulta conveniente; lo stesso vale per l’adattamento decrescente, situazione nella quale ci limitiamo ad accettare le condizioni stabilite. L’adattamento crescente consiste nell’accrescere la nostra influenza sull’ambiente seguendo una direzione coerente.”.