Anarchismo: differenze tra le versioni
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Alcuni studiosi hanno visto in Nietzsche un anarchico assiologico e in Tolstoj e Gandhi espressioni pratiche dell'anarchismo etico, socialista e nonviolento. | Alcuni studiosi hanno visto in Nietzsche un anarchico assiologico e in Tolstoj e Gandhi espressioni pratiche dell'anarchismo etico, [[Socialismo|socialista]] e [[Nonviolenza|nonviolento]]. | ||
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Versione attuale delle 19:33, 5 ott 2015
(nome composto dal gr. a-, alfa privativa, senza e árkho, comando) Corrente politico-sociale il cui principio fondamentale è la negazione dello Stato che viene considerato strumento di violenza. In generale, l'anarchia nega anche la proprietà privata e la religione, che indica quali fattori che attentano alla libertà assoluta dell'essere umano.
Dal punto di vista teorico, l'anarchismo è eclettico e può accettare tanto le proposte più ispirate alla violenza, quanto l'anarco-individualismo di M. Stirner, l'anarco-comunismo di P. Kropotkin e l'anarco-sindacalismo, fortemente influenzato da quest'ultimo.
L'anarco-sindacalismo nega importanza alla lotta politica e al ruolo di guida del partito nel movimento operaio, mentre assegna al sindacato anarchico la più forte valenza rivoluzionaria.
M. Bakunin sostiene che dall'anarchia nascerà spontaneamente il nuovo ordine, tesi prossima a quella di P. J. Proudhon, che concepisce la nuova società come un'organizzazione di scambio di servizi e di mutualismo in cui non manca la cooperazione né il principio di autogestione.
Alcuni studiosi hanno visto in Nietzsche un anarchico assiologico e in Tolstoj e Gandhi espressioni pratiche dell'anarchismo etico, socialista e nonviolento.