Internazionalismo: differenze tra le versioni
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Sin dall'antichità, gli imperi hanno sacrificato le realtà locali e regionali sugli altari dell'internazionalismo. In occidente, il Sacro romano impero germanico opponeva ai resti del [[feudalesimo]] una concezione più ampia, che si può indicare come di segno “internazionalista”. Successivamente, e soprattutto a seguito delle rivoluzioni americana e francese, prese corpo l'idea dello [[Stato]] nazionale basato su un territorio definito, su una lingua e su una certa omogeneità culturale, che a sua volta sottomette le realtà delle regioni interne e delle varie località. In seguito, numerose correnti socialiste fondarono il loro internazionalismo sulla [[cooperazione]] del proletariato, indipendentemente dalla loro appartenenza nazionale. | Sin dall'antichità, gli imperi hanno sacrificato le realtà locali e regionali sugli altari dell'internazionalismo. In occidente, il Sacro romano impero germanico opponeva ai resti del [[feudalesimo]] una concezione più ampia, che si può indicare come di segno “internazionalista”. Successivamente, e soprattutto a seguito delle rivoluzioni americana e francese, prese corpo l'idea dello [[Stato]] nazionale basato su un territorio definito, su una lingua e su una certa omogeneità culturale, che a sua volta sottomette le realtà delle regioni interne e delle varie località. In seguito, numerose correnti socialiste fondarono il loro internazionalismo sulla [[cooperazione]] del proletariato, indipendentemente dalla loro appartenenza nazionale. | ||
Il [[Nuovo Umanesimo]] è internazionalista, purché venga rispettata la diversità di culture e di regioni. Basa il proprio internazionalismo, appunto, sulla “convergenza della diversità, verso una nazione umana | Il [[Nuovo Umanesimo]] è internazionalista, purché venga rispettata la diversità di culture e di regioni. Basa il proprio internazionalismo, appunto, sulla “convergenza della diversità, verso una [[Nazione Umana Universale|nazione umana universale]]”. Il [[Nuovo Umanesimo]] favorisce la creazione di federazioni regionali e di una confederazione mondiale basata su un sistema di [[democrazia]] reale. | ||
L'internazionalismo è la posizione opposta al | L'internazionalismo è la posizione opposta al [[nazionalismo]]. Pone in evidenza una realtà determinante maggiore di quella dello [[Stato]] nazionale, realtà in cui le [[società]] finiscono per sperimentare e conoscere l'esistenza di un sistema mondiale oppressivo che deve essere modificato. Man mano che l'internazionalismo imperialista avanza e demolisce lo [[Stato]] nazionale crescono la disuguaglianza, la [[discriminazione]] e lo sfruttamento, ma anche nel concentramento del [[potere]] imperialista si verifica l'aumento di entropia che condurrà il futuro impero mondiale al caos generale. Gli internazionalisti, in questa emergenza, identificano i loro interessi con quelli di tutta l'[[umanità]] che subisce gli effetti di uno stesso sistema globalizzato. | ||
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Versione attuale delle 10:08, 7 gen 2019
L'internazionalismo e le dottrine internazionaliste presentano importanti differenze tra loro, e si tratta a volte di posizioni inconciliabili, com'è il caso della concezione dell'imperialismo internazionalista e della concezione del Nuovo Umanesimo internazionalista (mondializzazione).
Sin dall'antichità, gli imperi hanno sacrificato le realtà locali e regionali sugli altari dell'internazionalismo. In occidente, il Sacro romano impero germanico opponeva ai resti del feudalesimo una concezione più ampia, che si può indicare come di segno “internazionalista”. Successivamente, e soprattutto a seguito delle rivoluzioni americana e francese, prese corpo l'idea dello Stato nazionale basato su un territorio definito, su una lingua e su una certa omogeneità culturale, che a sua volta sottomette le realtà delle regioni interne e delle varie località. In seguito, numerose correnti socialiste fondarono il loro internazionalismo sulla cooperazione del proletariato, indipendentemente dalla loro appartenenza nazionale.
Il Nuovo Umanesimo è internazionalista, purché venga rispettata la diversità di culture e di regioni. Basa il proprio internazionalismo, appunto, sulla “convergenza della diversità, verso una nazione umana universale”. Il Nuovo Umanesimo favorisce la creazione di federazioni regionali e di una confederazione mondiale basata su un sistema di democrazia reale.
L'internazionalismo è la posizione opposta al nazionalismo. Pone in evidenza una realtà determinante maggiore di quella dello Stato nazionale, realtà in cui le società finiscono per sperimentare e conoscere l'esistenza di un sistema mondiale oppressivo che deve essere modificato. Man mano che l'internazionalismo imperialista avanza e demolisce lo Stato nazionale crescono la disuguaglianza, la discriminazione e lo sfruttamento, ma anche nel concentramento del potere imperialista si verifica l'aumento di entropia che condurrà il futuro impero mondiale al caos generale. Gli internazionalisti, in questa emergenza, identificano i loro interessi con quelli di tutta l'umanità che subisce gli effetti di uno stesso sistema globalizzato.