Tolleranza

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(dal lat. tolerantia, da tolerare, sopportare) Qualità morale che esprime un atteggiamento attento e rispettoso di una persona, di un gruppo, di una istituzione o di una società, riguardo agli interessi, alle credenze, alle opinioni, alle abitudini e ai comportamenti altrui. Si manifesta con il desiderio di giungere alla reciproca comprensione e alla conciliazione di interessi e opinioni divergenti per mezzo della persuasione e delle trattative. Il punto di vista sulla tolleranza espresso da alcune religioni ammise la non resistenza al male per mezzo della violenza. Questo punto di vista fu sviluppato da Tolstoj e da Gandhi in una dottrina politica e morale. In ogni caso, non si deve confondere la tolleranza con la carità o la compassione.

La tolleranza assicura la libertà spirituale di ogni persona nella società moderna. Sin dal XVIII secolo si applicava di preferenza alla sfera religiosa con il riconoscimento del permesso di professare confessioni diverse da quella riconosciuta ufficialmente. Oggi, la tolleranza si è trasformata in una condizione necessaria per la sopravvivenza dell'umanità perché consente di realizzare il dialogo tra culture e correnti diverse, sulla base del rispetto reciproco e dell'uguaglianza dei diritti.

La tolleranza è il fondamento della democrazia moderna perché assicura il pluralismo religioso, ideologico e politico, dà garanzie alle minoranze nei confronti delle maggioranze e assicura la sovranità della personalità.

Il Nuovo Umanesimo considera la tolleranza come condizione indispensabile dello stile di vita umanista e della cooperazione nazionale e internazionale come base per l'applicazione effettiva dei diritti umani universali.