Pacifismo: differenze tra le versioni
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(dal fr. pacifisme der. di pacifique; cfr. lat. ''pax, pacis'', pace e ''facere'', fare) Principio morale e politico che riconosce la vita umana come valore sociale ed etico supremo e che vede nel mantenimento della pace tra i gruppi etnici, religiosi e sociali, tra le nazioni e i blocchi di Stati, il proprio ideale supremo. Prevede il rispetto della [[dignità]] umana, dei gruppi e dei popoli, e dei diritti umani in generale. Contribuisce alla comprensione reciproca tra persone di diverse culture e [[generazioni]]. Rifiuta la diffidenza, l'odio e la [[violenza]]. | |||
Il pacifismo è un atteggiamento di negazione della [[guerra]] e della corsa agli armamenti. Sin dalla prima [[guerra]] mondiale, molti tribunali in diverse parti del mondo hanno riconosciuto il diritto all'obiezione di coscienza, esimendo dal servizio militare i pacifisti e i membri di confessioni religiose che si oppongono alle armi e agli strumenti bellici. Gli obiettori di coscienza hanno anche promosso campagne per dirottare la percentuale di tasse destinata alla difesa verso l'istruzione e la sanità. Le idee di disarmo e di smilitarizzazione hanno ispirato numerosi movimenti antibellici che, spesso, non sono riusciti a raggiungere un accordo a causa delle loro diverse concezioni della realtà sociale e, a volte, a causa delle divergenze su temi particolari nell'applicazione delle loro tattiche di lotta. I gruppi pacifisti sono oggi in grado di organizzare fronti autonomi di base insieme ad altri gruppi favorevoli al cambiamento sociale (vedi [[fronte d’azione]]). | |||
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Versione delle 19:54, 25 lug 2015
(dal fr. pacifisme der. di pacifique; cfr. lat. pax, pacis, pace e facere, fare) Principio morale e politico che riconosce la vita umana come valore sociale ed etico supremo e che vede nel mantenimento della pace tra i gruppi etnici, religiosi e sociali, tra le nazioni e i blocchi di Stati, il proprio ideale supremo. Prevede il rispetto della dignità umana, dei gruppi e dei popoli, e dei diritti umani in generale. Contribuisce alla comprensione reciproca tra persone di diverse culture e generazioni. Rifiuta la diffidenza, l'odio e la violenza.
Il pacifismo è un atteggiamento di negazione della guerra e della corsa agli armamenti. Sin dalla prima guerra mondiale, molti tribunali in diverse parti del mondo hanno riconosciuto il diritto all'obiezione di coscienza, esimendo dal servizio militare i pacifisti e i membri di confessioni religiose che si oppongono alle armi e agli strumenti bellici. Gli obiettori di coscienza hanno anche promosso campagne per dirottare la percentuale di tasse destinata alla difesa verso l'istruzione e la sanità. Le idee di disarmo e di smilitarizzazione hanno ispirato numerosi movimenti antibellici che, spesso, non sono riusciti a raggiungere un accordo a causa delle loro diverse concezioni della realtà sociale e, a volte, a causa delle divergenze su temi particolari nell'applicazione delle loro tattiche di lotta. I gruppi pacifisti sono oggi in grado di organizzare fronti autonomi di base insieme ad altri gruppi favorevoli al cambiamento sociale (vedi fronte d’azione).