Personalismo

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(der. di personale, dal tardo lat. personalis, der. di persona, in origine la maschera dell'attore, che era diversa secondo i caratteri da rappresentare) È una teoria filosofica che considera l'essere umano e la sua libertà come il valore spirituale più importante. Il concetto di personalità in quanto tale è molto più ampio di alcune delle manifestazioni particolari, o del modo di comportarsi di una persona. In realtà, l'aspetto personalista è parte integrante di tutte le scienze sociali, religiose, psicologiche, come pure delle concezioni ideologiche o politiche e domina anche nella cultura e nell'arte.

La chiave della filosofia del personalismo è costituita dai seguenti problemi: quello di trasformare l'individuo in una personalità; quello dell'individuo e della collettività; l'individuo, la società, la libertà umana e le sue responsabilità nei confronti di altri esseri umani. Nella corrente religiosa del personalismo si presta maggiore attenzione al problema dell'individuo e di Dio, tendenza che si è riflessa nelle varianti dell'esistenzialismo religioso.

L'individuo, secondo molti personalisti, è una categoria biologico-naturale, mentre la personalità è una categoria storica e sociale. Un individuo è parte integrante della società, di un gruppo, di una classe, di un clan, di una nazione. Una personalità costituisce l'intero; non è una categoria organica. La personalità comprende la presenza di alcune qualità intellettuali e spirituali, la loro combinazione stabile, come pure una struttura di orientamenti stabili, superindividualistici e validi. La potenza e il carattere di quelle qualità è ciò che differenzia una persona dall'altra. Ogni essere umano è un individuo, ma non tutti gli individui risultano essere una personalità. Molte persone vivono in modo meccanico, adattandosi passivamente all'ambiente o contrapponendosi alla società.

Secondo il personalismo, l'essere umano è libero e si trova al di sopra dello Stato, della nazione e della famiglia. Ma la vita spirituale e morale di una persona è intrecciata con la vita sociale, e quindi la personalità corre il rischio di trovarsi alienata dalla società e dalle sue esigenze (alienazione).

Il fatto che l'essere umano perda la propria indipendenza, si sottometta a volontà o interessi estranei – Partito, Chiesa o Stato – è ciò che preoccupa più d'ogni altra cosa i personalisti. Un essere de-personalizzato è il maggior peccato di una società o di una organizzazione umana, per cui l'obiettivo del personalismo consiste nel difendere l'autosufficienza e l'indipendenza della personalità, la sua piena libertà di vivere il proprio destino. Ma esiste anche, in particolare oggi, una presunta “libertà di coscienza”, mentre in realtà si obbedisce a sistemi di valori manipolati come se fossero opinioni proprie. Il personalismo coltiva ideali prossimi a quelli del Nuovo Umanesimo, sebbene se ne differenzi per la minore considerazione mostrata nei confronti del collettivismo solidale, e perché si lascia trascinare dall'individualismo, isolandosi dal processo attivo e preferendo digressioni puramente filosofiche e astratte.

Il Nuovo Umanesimo supera il personalismo, contribuendo all'autosviluppo delle persone nel processo di creazione della loro vita, in unione e in concordia con altre fino a giungere alla formazione di una società libera e solidale in cui sia possibile realizzare l'ideale del personalismo.