Tesi del Partito Umanista
Proposte dottrinali del Partito Umanista, approvate durante la prima Internazionale Umanista. La tesi 4 descrive in particolare la visione politica del partito. Vi si dice: “La contraddizione sociale è prodotto della violenza. L'appropriazione del tutto sociale, operata da una parte dello stesso, è violenza e quella violenza è alla base della contraddizione e della [sofferenza]]. La violenza si manifesta come esproprio dell'intenzionalità dell'altro (e, di sicuro, della sua libertà); come azione di sommergere l'essere umano, o gli insiemi umani, nel mondo della natura. Perciò le ideologie dominanti hanno considerato 'naturali' gli indigeni soggiogati, 'forza lavoro' gli operai sfruttati; semplici 'procreatrici' le donne; zoologicamente 'inferiori' le razze dominate; progetto, caricatura, 'immaturità' di uomini completi i giovani sprovvisti dei mezzi di produzione; 'sottosviluppati' i popoli negletti. Quest'ultimo punto si inserisce in un grossolano schema naturalista in cui si dà per scontato che lo 'sviluppo' comporta un modello unico, rappresentato proprio dagli sfruttatori a cui viene attribuita la pienezza dell'evoluzione, in termini non soltanto oggettivi ma anche soggettivi poiché, per essi, la soggettività è un semplice riflesso delle condizioni oggettive”.