Legittimismo
(der. di legittimo, lat. legitimus, conforme alle leggi) Principio presentato al congresso internazionale delle potenze europee di Vienna nel 1814-15 da parte del diplomatico francese Charles Maurice de Talleyrand per difendere gli obiettivi della dinastia dei Borboni francesi, che fu deposta nel 1792 e reinsediata nel 1814 e nel 1815, e che era considerata dai circoli monarchici come legittima govenante della Francia.
Secondo questo principio, non si può disporre di nessun territorio a meno che il legittimo possessore non abdichi da esso; i possedimenti che sono stati espropriati devono essere restituiti al legittimo sovrano.
Dopo la rivoluzione di luglio del 1830 in Francia, i sostenitori dei Borboni rovesciati nel corso della rivoluzione si proclamarono “legittimisti”, in opposizione al re Luigi Filippo I, duca d'Orléans (1830-48). Durante la seconda repubblica in Francia (1848-52), i legittimisti insieme agli orléanisti costituirono il “partito dell'ordine”, di carattere monarchico e clericale.
Il termine “legittimista” indica attualmente il sostenitore di un principe o di una dinastia, in quanto si ritiene che questi abbiano titolo legittimo per regnare.