Critica
(dal gr. kritiké, ovvero l'arte del giudicare, dal verbo kríno, giudico) metodo di analisi e di valutazione della realtà, dell'attività sociale e individuale, che consente di stabilire corrispondenza o separazione tra le intenzioni e le azioni, le promesse e il loro mantenimento, le parole e i fatti, la teoria e la pratica.
La capacità dell'individuo di giudicare con spirito critico l'ambiente in cui opera e di sottoporre ad analisi critica la sua stessa esperienza e il suo comportamento è una condizione indispensabile per la formazione della personalità e un elemento essenziale dell'educazione. Il grado di estensione dell'atteggiamento critico e autocritico nella società, caratterizza la sua forza o la sua decrepitezza, la sua capacità o incapacità al perfezionamento e allo sviluppo. La critica è la premessa di ogni innovazione e fa parte della forza motrice dello sviluppo e del progresso scientifico-tecnico, artistico e sociale.
Il metodo critico facilita la comprensione degli errori commessi e il loro superamento, poiché aiuta a comprendere l'essenza delle crisi nello sviluppo della personalità e della società.
Ma tale metodo non può essere assolutizzato, poiché spinto all'estremo consente di scaricare la responsabilità dei propri errori sugli altri e su tutta la società. D'altra parte, l'assolutizzazione dell'autocritica può distruggere la dignità di una persona sommergendola nella colpa.
Il Nuovo Umanesimo apprezza profondamente la pratica della critica sia nella vita quotidiana sia nell'attività socio-politica, artistica e teorica, in quanto la considera uno dei pilastri della libertà. Nell'attuale società di massa, la critica espressa nei mezzi di comunicazione sociale risulta di particolare importanza.