Dignità: differenze tra le versioni
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(dal lat. ''dignitas, -atis'', der. di ''dignus'', degno, indicava anche la carica sociale, cfr. dignitario) 1. Valore morale, riconoscimento del valore di tutto l'[[essere umano]] come personalità di per sé e per la [[società]] a cui appartiene. 2. Incarico o impiego onorifico e di autorità. | (dal lat. ''dignitas, -atis'', der. di ''dignus'', degno, indicava anche la carica sociale, cfr. dignitario) 1. Valore morale, riconoscimento del valore di tutto l'[[essere umano]] come personalità di per sé e per la [[società]] a cui appartiene. 2. Incarico o impiego onorifico e di autorità. |
Versione delle 12:40, 31 mar 2018
(dal lat. dignitas, -atis, der. di dignus, degno, indicava anche la carica sociale, cfr. dignitario) 1. Valore morale, riconoscimento del valore di tutto l'essere umano come personalità di per sé e per la società a cui appartiene. 2. Incarico o impiego onorifico e di autorità. La dignità è una forma di autocoscienza e di controllo della propria personalità che permette all'essere umano di comprendere la responsabilità nei confronti di se stesso e della società, e a quest'ultima di riconoscere nella pratica i diritti della personalità e di dare risposte riguardo a questa.
Il Nuovo Umanesimo afferma la dignità della personalità come alto valore etico nei rapporti interpersonali, nell'attività pratica quotidiana e nell'azione socio-politica. In questo modo l'umanesimo innalza la persona umana e incoraggia a lottare contro l'umiliazione dei cittadini nella vita quotidiana e socio-politica della società attuale.