Opportunismo

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(der. di opportuno, sul modello del fr. opportunisme. Cfr.: lat. opportunus, da ob, verso, e portus, porto, attributo del vento a favore che spinge verso il porto) Comportamento personale o atteggiamento politico che prescinde, in una certa misura, dai suoi principi morali adattandosi all'opinione predominante e ricevendo per questo favori e facilitazioni da parte dei potenti del momento.

Nella lotta politica contemporanea è frequente, tra avversari, l'accusa di opportunismo fatta per screditare l'oppositore agli occhi degli elettori. Perciò le definizioni relative devono essere considerate con attenzione e verificate in pratica per non cadere nel facile politicantismo.

Nella vita politica del XIX e del XX secolo le accuse reciproche di opportunismo furono luogo comune in quasi tutte le campagne politiche ed elettorali. Un particolare gusto nel coniare queste accuse è stato tipico del movimento comunista. Stalin definiva tutti i propri avversari, effettivi o presunti, come opportunisti, ora di destra ora di sinistra. In alcuni casi, Stalin parlava anche di “mostri opportunisti di destra-sinistra” e stigmatizzava i “centristi”. Questa definizione era usata dai comunisti russi come il massimo dell'opportunismo, l'insulto più pesante. Le vittime dello stalinismo ricevevano l'etichetta di “opportunisti” se prima del loro arresto erano stati membri del partito comunista o del komsomol (organizzazione giovanile comunista).