Dispotismo

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(der. di dispotico, cfr.: il gr. despótes, il padrone) Autorità assoluta e arbitraria. regime sociale e politico sorto nell'antico Oriente e successivamente nell'America precolombiana. Il suo fondamento è la redistribuzione centralizzata della rendita socio-economica prodotta dalle comunità agrarie e dalle corporazioni di artigiani, di cui lo Stato si appropria. Allo stesso tempo, i sistemi dispotici praticano il saccheggio e la schiavizzazione dei popoli contigui. È per questo che l'impero dispotico non può esistere senza una continua espansione territoriale. La sua base sociale è il sistema di caste che riproduce il dispotismo legando l'essere umano a una determinata casta e assicurando l'immobilismo sociale. Sul piano spirituale, il dispotismo è connesso alla deificazione della persona del despota ed è vincolato all'equilibrio e alla ciclicità dei fenomeni naturali, come pure all'idea che la storia riproduca il ciclo della natura (giorno, notte, stagioni, flussi e riflussi ecc.).

Questo fenomeno si riscontra anche nel medioevo (impero mongolo) e in tempi recenti (gli imperi di Stalin, di Mao e di Hitler, che presentavano significativi tratti dispotici, soprattutto nel sistema del lavoro forzato e nel totale potere personale).

Lo stile dispotico nella direzione e nella gestione amministrativa si pratica attualmente in alcuni Stati dell'Asia e dell'Africa, dove l'arbitrarietà del capo e la violenza nei confronti dei sudditi, il disprezzo per la vita e la dignità umane sono le regole dell'organizzazione statale. Esempio di ciò sono il Tagikistan e il Turkmenistan.